Interventi di Rilievo Nazionale
Dalla Determinazione al Successo: La Nostra Battaglia per il Contrassegno Disabili Europeo
Grazie all'impegno e alla perseveranza di Ernesto Basso, Presidente di Amici dei Disabili, dal 15 settembre 2012 è in vigore il “Contrassegno Unificato Disabile Europeo” (“Contrassegno di parcheggio per disabili”), conforme alla raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea n° 98/376/CE del 4 giugno 1998. Contemporaneamente, il Codice della Strada italiano è stato modificato per regolare la circolazione e il parcheggio dei veicoli destinati alle persone con mobilità ridotta o nulla. Il Decreto del Presidente della Repubblica DPR 151 del 30 luglio 2012, che ne definisce le norme, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 203 del 31 agosto 2012.
La principale novità è rappresentata dal nuovo contrassegno su fondo azzurro, da esporre in originale sulla parte anteriore del veicolo. Questo contrassegno non è collegato a un veicolo specifico, ma segue la persona che ne è titolare. È valido non solo in Italia, ma anche su tutte le strade dell’Unione Europea, evitando così il rischio di non vedersi riconosciuti i diritti all'estero e di incorrere in contravvenzioni.
Le tappe principali del nostro percorso:
- Lettera al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
- Email di avviso di esposto alla Commissione Europea di Strasburgo
- Consiglio dei Ministri di modifica del Codice della Strada
- Comunicato Stampa dell'Associazione
- Pubblicazione del Comunicato sul Quotidiano "Il Secolo XIX"
- Interrogazione Parlamentare sui Cude "Ventimigliesi (Il Secolo XIX)
- Accordo transitorio
- Pubblicazione dell'accordo sul Quotidiano "Il Secolo XIX"
- CUDE : Un pasticcio che va risolto (Il Secolo XIX)
- CUDE : Un pasticcio che va risolto (Atto 2) (Il Secolo XIX)
- CUDE : Finalmente disponibile (Il Secolo XIX)
- Ringraziamenti
- Ringraziamenti pubblicati sul Quotidiano "Il Secolo XIX"
Ultimo agginamento : 31 agosto 2012
Dalla Protesta alla Vittoria: Difendere la Pensione di Invalidità
Nel 2013, gli invalidi totali che hanno diritto alla pensione di invalidità hanno affrontato una dura realtà: una nuova norma ha modificato i criteri di calcolo per il diritto alla pensione. L'INPS ha introdotto una novità significativa: dal 2013, per determinare il limite reddituale, si deve considerare non solo il reddito personale, ma anche quello del coniuge. Se il reddito combinato supera i 16.127,30 euro lordi annui, si perde il diritto alla pensione di invalidità. Questa novità riguarda solo gli invalidi al 100% coniugati, mentre per gli invalidi parziali, i non vedenti e i sordi, il limite resta quello personale.
Reazioni e Proteste
Questa modifica ha creato un grande sconcerto. Il nuovo limite reddituale più basso ha portato molte persone a perdere il diritto alla pensione, che, seppur modesta (275,87 euro al mese), rappresenta un aiuto fondamentale per i disabili e le loro famiglie. La Direzione Centrale delle Prestazioni dell'INPS ha introdotto questa novità con la Circolare del 28 dicembre 2012, n. 149, suscitando immediate polemiche e segnalazioni di disparità di trattamento.
La Protesta del Presidente Ernesto Basso
In risposta a questa ingiustizia, il Presidente Ernesto Basso ha intrapreso uno sciopero della fame e delle cure mediche. Dopo aver contattato numerosi parlamentari, solo l'Onorevole Anna Margherita Miotti ha risposto, promettendo di portare la questione a Montecitorio e di incontrare immediatamente il Ministero competente.
Durante questo difficile periodo, il Presidente Basso ha ricevuto un sostegno prezioso dall'Avvocato Carmine Buonomo dell'omonimo Studio Legale Buonomo, oggi pluripremiato dal "Solo 24ore" per la sua professionalità e competenza in materia di diritti previdenziali, pensioni ed invalidità. Dal lontano 2013 è nata una grande amicizia tra loro.
Vittoria e Ritiro della Circolare
Grazie alla determinazione del Presidente Ernesto Basso, la Circolare n° 149 del 28 dicembre 2012 è stata ritirata e confermata il 14 gennaio 2013. Tuttavia, era evidente che fosse necessaria una legge per assicurare che il cambiamento fosse permanente, come riportato da "Il Secolo XIX" in data 15 gennaio 2013. Un mese dopo il ritiro della circolare, il 15 febbraio 2013, un nuovo colpo di scena ha complicato la situazione, rendendo evidente la necessità di ulteriori interventi legislativi per tutelare i diritti degli invalidi totali.
Iter Legislativo
Il DDL 4231/2012 ha continuato il suo iter, diventando poi DL 76/2013. L'articolo 10, comma 5, ha specificato che il limite di reddito per il diritto alla pensione di inabilità per i mutilati e gli invalidi civili non include il reddito percepito da altri componenti del nucleo familiare. Il DL 76/2013 è stato convertito in Legge 99/2013 (G.U. del 22/08/2013 n. 196), annullando definitivamente la Circolare n° 149 del 28 dicembre 2012.
Questa vittoria ha dimostrato l'importanza della lotta contro le ingiustizie.
Ultimo aggiornamento : 27 dicembre 2024