Norme per il diritto al lavoro dei disabili
Sono trascorsi oltre 20 anni dall'approvazione della Legge 68/1999 "Norme per il diritto al lavoro dei disabili", grazie alla quale l'Italia si è dotata di uno strumento normativo capace di superare una visione esclusivamente assistenziale delle persone con disabilità e a porre le basi per una loro piena inclusione sociale.
Il tasso di occupazione delle persone con disabilità è ancora di gran lunga inferiore rispetto a quello dei lavoratori senza disabilità.
Cosa dice la legge 68 del 1999
. La legge ha infatti il dichiarato obiettivo di promuovere l’inserimento lavorativo di persone disabili attraverso lo strumento del collocamento mirato, individuando cioè una serie di mezzi tecnici e di supporto che permettono di valutare adeguatamente le capacità lavorative delle categorie protette, così da creare un effettivo incontro tra domanda e offerta di lavoro.
In base a questa legge, le imprese con più di 15 dipendenti hanno l’obbligo di assumere persone con invalidità lavorativa superiore al 45%, nella misura di 1 unità se occupano da 15 a 35 dipendenti, di 2 se variano dai 35 ai 50, ovvero, e del 7% dei dipendenti totali se questi superano il numero di 50.
Oltre a fissare per i datori di lavoro, pubblici e privati, quote di assunzioni di lavoratori disabili e stabilire agevolazioni fiscali e contributive per le aziende virtuose, la legge 68/1999 prevedeva una serie di servizi di sostegno e di collocamento mirato per facilitarne l'attuazione.
Ad essere esonerate sono le aziende che versano in situazioni di difficoltà come la cassa integrazione guadagni, o quelle il cui lavoro sarebbe incompatibile con una qualsiasi disabilità (vedi trasporto pubblico aereo, marittimo e terrestre).
Dal 1 gennaio 2018, inoltre, è scattato l’obbligo, per aziende che occupano da 15 a 35 dipendenti, di assumere un lavoratore con disabilità anche se non ci sono nuove assunzioni. Tale novità era stata annunciato per il 2017 ma poi fatta slittare a inizio del nuovo anno con il Milleproroghe 2017.
Ancora troppi ostacoli alla piena attuazione
. A fronte di una legge tanto disciplinata, però, ad essere collocato è solo il 3,5% dei disabili. A vent'anni di distanza permangono dunque ancora non pochi ostacoli per la piena attuazione e il tasso di occupazione delle persone con disabilità è di gran lunga inferiore rispetto allo standard dei lavoratori senza disabilità.
Una delle principali riforme introdotte da quella legge, ovvero la formazione professionale, non si è rilevata, inoltre, uno strumento adeguato e in molti casi corsi, tirocini e stage non hanno portato a uno sbocco lavorativo ma hanno avuto il solo effetto di un avvicinamento al mondo del lavoro.